Parcelle, onorari, equo compenso. Avvocati e Commercialisti. Ordini e Mercato
I Clienti devono corrispondere un equo compenso, le parcelle devono essere commisurate alla qualità e alla quantità del servizio professionale  – Per gli avvocati nulli i contratti con compensi sotto soglia, e per i Commercialisti.
L’equo compenso per le professioni intellettuali riparte dagli avvocati. Il disegno di legge di Bilancio mette nel mirino le convenzioni che “disciplinano” gli onorari per i legali che fanno assistenza e consulenza per grandi imprese, a cominciare da banche e assicurazioni. La nuova norma, formulata come una sorta di ravvedimento postumo dieci anni dopo  considera vessatorie e perciò nulle, salvo prova contraria, le condizioni poste unilateralmente dal committente.
La legge di Bilancio restringe l’ambito dell’equo compenso ai soli avvocati, ma l’operazione normativa sembra aprire prospettive di intervento anche agli altri ambiti, come i Commercialisti.
L’equo compenso è necessario per tutelare la qualità delle prestazioni, e rimediare allo squilibrio tra Clienti/Grandi Clienti e Professionisti.
Est modus in rebus affermavano i Latini, ma anche gli Italiani, soprattutto per le parcelle.
Grazie dell’attenzione
Cordialmente
Massimo Gazzani
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