Monitoraggio fiscale – Emersione di attività illecitamente detenute all’estero – Voluntary disclosure –
Periodi di imposta oggetto di regolarizzazione
Nel corso di Telefisco 2015, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta sull’adesione alla voluntary disclosure prevista
dall’art. 5-quater del DL 167/90 (introdotto dall’art. 1 della L. 186/2014).
Applicazione del raddoppio dei termini
Per comprendere quali periodi di imposta devono essere regolarizzati da parte dei soggetti che intendono
aderire alla voluntary disclosure, era necessario chiarire quale fosse la portata delle disposizioni previste
dall’art. 12 co. 2-bis del DL 78/2009, secondo cui, in caso di investimenti detenuti in Paesi black list senza
aver compilato il modulo RW, si applica il raddoppio dei termini di accertamento.
Nella risposta 13 data a Telefisco 2015, l’Amministrazione finanziaria ha sostenuto che tale norma possiede
natura procedimentale e, pertanto, essa risulta applicabile a tutti gli anni d’imposta in relazione ai quali risultano
aperti i termini per l’accertamento ordinario.
L’Agenzia delle Entrate, quindi, si aspetta che vengano regolarizzati anche i redditi evasi prodotti nelle annualità
antecedenti al 2009, in caso di investimenti posseduti in Paesi a fiscalità privilegiata.
Soggetti collegati
Con la risposta 15, l’Agenzia delle Entrate precisa che ciascun contribuente interessato ad aderire alla voluntary
disclosure deve presentare l’istanza in relazione alla propria posizione. Inoltre, nell’istanza presentata da
un determinato richiedente devono essere indicati i soggetti collegati alle attività finanziarie o patrimoniali
estere oggetto di emersione o i soggetti che, pur non presentando collegamenti con le attività estere, presentano
collegamenti col richiedente in relazione ai redditi che formano oggetto di emersione.
Si cita l’esempio dei soci o degli associati qualora il richiedente sia una società di persone o altro soggetto
trasparente, per natura o per opzione, che aderisce alla procedura nazionale.
Rimozione delle cause ostative
Alla risposta 16, si chiarisce anche che risulta possibile aderire alla procedura di collaborazione volontaria se
si rimuovono le cause ostative attraverso la definizione di eventuali avvisi di accertamento che riguardano le
attività per le quali si intende aderire alla disclosure.
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