In tema di fiscalità internazionale lo Studio Gazzani commenta le principali novità prevista dalla riforma del Governo anche per GMN International
Il DLgs Fiscalità Internazionale approvato ieri è articolato su quattro argomenti:
- Norme in tema di residenza delle persone fisiche e delle società ed enti, così come le regole in tema di CFC, aiuti di Stato, impatriati e reshoring di società;
- Recepimento nell’ordinamento italiano la direttiva 2022/2523/Ue sulla tassazione minima globale dei gruppi multinazionali;
- Regolamento del regime sanzionatorio dei disallineamenti da ibridi.
- Disposizioni di carattere finanziario
Con riferimento alla norma sugli rimpatriati, pur recependo molte delle critiche costruttive pervenute, la scelta finale è quella di terminare il regime attuale con il 31 dicembre, pur mantenendo i diritti acquisiti, con valore per quattro anni. I lavoratori che dal prossimo anno rientreranno dall’estero si vedranno dimezzare le imposte sui redditi per quattro anni, entro la soglia massima di 600mila euro, a patto di avere in curriculum almeno una laurea (anche triennale) che conferisce loro l’«elevata qualificazione». Le porte dello sconto fiscale, a differenza delle ipotesi iniziali, si apriranno anche per chi rientra senza cambiare azienda o gruppo: in questo caso però dovrà rimanere in Italia almeno sei anni, o sette se lavorava per la stessa azienda anche prima di trasferirsi all’estero. L’alleggerimento dell’imponibile, e quindi dell’imposta da pagare, sale al 60% per chi ha figli, come anticipato sul Sole 24 Ore del 10 dicembre, mentre per chi quest’anno ha comprato un’abitazione e si trasferisce entro dodici mesi dall’acquisto il bonus si estende a sette anni (sempre al 50% negli ultimi tre).
Il testo finale conferma poi le misure per il «reshoring», tradotto nel dimezzamento per sei anni degli imponibili Ires/Irpef e Irap, e la nuova Minimum Tax del 15% per le grandi imprese, con ampia approvazione e commenti da parte dello Studio Gazzani, che augura a Tutti Voi lettore Buon Natale
